"... Ed ecco, subito dopo, il confronto con l’oggi, due partiture di Giancarlo Simonacci fresche d’inchiostro: Sette variazioni su una melodia popolare per pianoforte e Lucide onde per clarinetto in si bemolle e archi. Le variazioni sono un percorso dall’evidenza cantabile del canto popolare ricuperato all’elaborazione via via più astratta della sua conformazione ritmica, melodica, armonica. Si potrebbe dire dalla comprensibilità tonale all’astrazione seriale, sulla quale aleggia, tristissima, l’ombra di Webern. Pezzo bellissimo e di presa emotiva immediata. Alla faccia di chi ancora si ostina a rimproverare a certa Nuova Musica un distacco dall’ascolto dei più. Come se poi il numero di ascoltatori garantisse la qualità di una partitura. Uno non è uguale a uno in nessuna democrazia e tanto meno nell’arte. Non bisogna confondere la validità di una musica con la sua ricezione. Altrimenti Allevi sarebbe Mozart (lui se lo dice da sé) e Rihm un imbrattapentagrammi. Il successivo brano per clarinetto è affascinante. Abilissimo e duttilissimo Luca Cipriano nel sondare gli effetti espressivi, meravigliosi sul clarinetto, ottenuti saltando da un registro all’altro. Il sostegno ondivago degli archi fascia il lamento del clarinetto con un amplesso di irresistibile dolcezza ..."
tratto da Maurizio Baglini Project
del 16 dicembre 2018
link alla recensione: https://www.glistatigenerali.com/musica-classica/maurizio-baglini-project/